domenica 6 novembre 2016

Elena Ferrante, parla l'editore: "Basta assediarla, non è una criminale"




Elena Ferrante, parla l'editore: "Basta assediarla, non è una criminale"


Stefania Parmeggiani
03 ottobre 2016






"Trovo disgustoso il giornalismo che indaga nella privacy e tratta le scrittrici come camorriste. Adesso si finisce anche per guardare nei conti ". Sandro Ferri, editore insieme alla moglie Sandra Ozzola di e/o non smentisce l'ultima ipotesi sull'identità di Elena Ferrante. È infuriato, ma non perché qualcuno ha ipotizzato che dietro la scrittrice si nasconda Anita Raja, moglie dello scrittore Domenico Starnone. Quello è il meno: sono anni che Raja è in cima alla lista dei "sospetti". E Ferri si guarda bene dal citarla. Su di lei nessuna parola, neanche nella nota stampa che diffonderà poi in serata per ringraziare quanti sui social network si sono indignati per l'articolo o hanno ironizzato sulla caccia all'identità segreta. Una valanga di commenti sia di lettori italiani che stranieri. È infuriato perché questa volta l'ipotesi non poggia su basi letterarie, ma su compensi professionali e visure catastali. La vecchia tecnica del follow the money, solo applicata a un'autrice che ha scelto di rimanere anonima. La pista finanziaria è stata seguita dal Sole 24 Ore e i risultati sono stati pubblicati ieri anche dalla tedesca Faz, dal sito francese Mediapart e dalla New York Review of Books.

Anita Raja, 63 anni, è una traduttrice dal tedesco che da anni collabora come freelance per le edizioni e/o. Secondo il Sole i suoi incarichi da soli non giustificherebbero i compensi versati dalla casa editrice: negli ultimi anni sarebbe stata la principale beneficiaria del successo commerciale della tetralogia "L'amica geniale". Nel 2014 il suo reddito sarebbe aumentato di quasi il 50%, mentre nel 2015 di un ulteriore 150%, percentuali simili a quelli dei bilanci della casa editrice. Nessun altro dipendente o collaboratore di e/o avrebbe avuto un trattamento simile. Neanche Domenico Starnone (che in questi anni altre voci hanno identificato con la Ferrante, da solo o a quattro mani con la moglie) avrebbe ottenuto retribuzioni equivalenti. Altro indizio sarebbero le visure catastali fatte sulle proprietà immobiliari acquistate dai due coniugi dopo l'uscita del film di Martone L'amore molesto e dopo il successo della tetralogia sul mercato di lingua inglese.

Ferri alza la voce: "È un assedio senza tregua, una mancanza di rispetto nei confronti di una persona che non vuole apparire". Seguendo il suo ragionamento a essere lesa non sarebbe solo la scrittrice, ma anche la traduttrice a cui sono stati fatti i conti in tasca. Su di lei però
Ferri non dice nulla. Neanche nella nota stampa che firma insieme a Ozzola per ringraziare chi ama l'opera della Ferrante: "A questi lettori, alla nostra autrice e a tutti coloro che le hanno espresso solidarietà, va tutto il nostro impegno quotidiano e la nostra gratitudine ".


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