mercoledì 1 giugno 2016

Irina Shayk e la rotondità sospetta: perfetta? No, tiro in dentro la pancia




Irina Shayk e la rotondità sospetta: perfetta? No, tiro in dentro la pancia


La supermodella russa, 30 anni, lanciata da Intimissimi: «Da Bambina non avevo neppure le patate da mangiare. Credo nel potere delle donne»

di Michela Proietti

27 maggio 2016 (modifica il 27 maggio 2016 | 20:05)

Dal 2007 è il volto — anzi il corpo — di Intimissimi e la rivista Sports Illustrated l’ha ritratta per dieci volte di fila. Eppure Irina Shayk prova a convincerti che non è la donna perfetta. «Dico davvero, ho parecchi difetti, il primo di tutti è la cellulite. Mi sforzo di andare in palestra», racconta nel camerino allestito nello studio dove sta girando la nuova campagna di Intimissimi. Intorno ci sono reggiseni con nomi di donna, come il balconcino Francesca e il triangolo Emma, e anche delle mantelline rosse da Babbo Natale: la vedremo in tivù durante le feste, testimonial mondiale del brand che l’ha lanciata poco più che ventenne. Negli anni si sono avvicendate altre modelle come Blanca Suarez, Ana Beatriz Barros e Alyssa Miller. Ma Irina è Irina, e per festeggiare il suo ritorno Sandro Veronesi — il patron di Calzedonia, il gruppo che nel 2015 ha superato i 2.018 milioni di fatturato — ha creato un reggiseno con il suo nome e l’hashtag #irinaisback. Con lei non c’è bisogno di usare il photoshop, assicurano nel backstage. Anche se le foto scattate negli ultimi red carpet rivelano rotondità sospette, che hanno fatto credere a un bebè in arrivo. Impossibile saperlo dalla diretta interessata, che difende con tenacia la sua privacy e la storia con l’attore Bradley Cooper. Irina parla piuttosto di carboidrati. «Quando sono sul set devo evitare la mia adorata pasta. E se non resisto, davanti alle telecamere mi devo ricordare di tirare dentro la pancia».



Shooting per 8 ore di seguito
Scoperta in Russia mentre accompagnava a una scuola di estetiste la sorella Tatjana, è un esempio di volontà di ferro. Sul set è instancabile. «Oggi stiamo girando da 8 ore. Ma ho avuto shooting più impegnativi: mi ricordo quello del 2009 a New York, 16 ore di lavorazione di seguito». Il successo di quella campagna fu clamoroso: sulle note di «I’ll fly with you» di Sagi Rei, Irina si mostrava in slip e balconcino, con un look freschissimo. «Fino ad allora la modella tipica di lingerie aveva una chioma lunga e fluente, io mi presentai con il caschetto lungo. Ricordo che le ragazze andavano dal parrucchiere e chiedevano il taglio alla Irina». Primo volto russo scelto dal brand italiano di intimo, la Shayk è cresciuta in casa Intimissimi. «Fare la modella di biancheria intima mi ha aiutata a sentirmi più a mio agio con il mio corpo e mi ha insegnato ad essere elegante e seducente al tempo stesso: non mi chiedevano di fare la bomba sexy, ma di sedurre in un modo meno aggressivo».



Stuzzicadenti, il soprannome da bambina
Negli anni è stata testimonial di molte campagne internazionali. Il suo patrimonio si aggira sui 96 milioni di dollari, ma parla senza imbarazzi di quando ha sofferto la fame. «Mio padre era un minatore ed è morto di polmonite, lasciandoci in una situazione disperata: passavamo giornate intere a lavorare la terra, ma a volte non avevamo neppure le patate. Per noi le patate sono come per voi il pane: ecco, noi non avevamo il pane». La magrezza per cui veniva derisa a scuola, non era solo un fatto di costituzione. «Mi chiamavano stuzzicadenti e capisco che sentirsi brutte in un certo periodo della vita possa marchiare l’autostima. Per fortuna do valore solo alle cose dette dalle persone importanti. Il resto della gente più odiarti o amarti e di questo bisogna farsene una ragione».




Un sofà per la mamma con i primi soldi

Con i primi soldi guadagnati ha comperato un sofà per la mamma e la sorella. «Credo che ora se lo siano rivenduto. Ma quando gliel’ho donato ho provato una gioia profonda: avevo soldi per rendere più bella la vita dei miei cari». Con il danaro il rapporto è sano e sincero. «Sono russa e di conseguenza amo i soldi — scherza Irina —. Ma sono abbastanza lucida per capire che prima del conto in banca vengono la salute e la pienezza esistenziale. Non sono un’accumulatrice di oggetti: come primo obiettivo mi pongo quello di avere vita interiore». Dopo la morte di sua nonna (un’ex sergente dell’aviazione russa), la mamma e la sorella sono le sue migliori amiche. «Credo nel women power: le donne sono le creature più forti dell’universo. Quando avrò un figlio, e spero accada presto, vorrei che fosse femmina. Intanto mi dedico ai piccoli con la charity». Il suo «circolo» di donne vive con lei. «Mia madre si è trasferita a New York, mi aiuta a tenere vive le radici: mangiamo russo, vediamo film russi! La mia vita è volutamente noiosa: dormo tanto, anche 12 ore, e lo considero il mio segreto di bellezza. Ma in realtà credo nel fascino che viene da dentro. Per lavoro ho incontrato donne stupende, ma dopo averle conosciute mi sembravano repellenti». Non a caso, la parte che ama più di se stessa è il sorriso. «Il complimento più bello che Bradley mi ha fatto è che ho senso dell’umorismo. E che porto positività nella sua vita».







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